Onorevoli Colleghi! - I più recenti e accreditati studi di settore lasciano prefigurare un andamento in evidente crescita per il turismo nelle aree naturali protette per il quale, da un lato, si ha l'esigenza di salvaguardare i fragili equilibri ambientali della destinazione, e, dall'altro, ci si deve raffrontare con un target di turista sempre più esigente e preparato rispetto ai requisiti di qualità dei servizi e delle strutture.
      Quello prospettato, dunque, non è un turismo qualunque, ma legato al territorio e in grado di coniugare le finalità di tutela ambientale proprie del parco con lo sviluppo locale ed economico degli operatori e con le legittime aspettative della comunità residente.
      È quindi auspicabile l'attivazione di politiche di sviluppo, indirizzo ed incentivo, rivolte agli operatori del turismo presso le aree naturali protette, atte a favorire il radicarsi di modalità di turismo ecocompatibili, stabili nel tempo, non corruttive degli ecosistemi, remunerative per gli esercenti, soddisfacenti per la comunità e con finalità di forte radicamento territoriale e sostenibilità.
      In riferimento a quanto enunciato, va da sé che gli scenari delineati non rincorrono obiettivi di quantità in termini di

 

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presenze turistiche, dato che le aree naturali protette, per limiti strutturali prima che ideologici, rifuggono una fruizione di massa; viceversa ambiscono a valorizzare la qualità del turismo medesimo, espressa - e conseguentemente valutabile - nelle modalità e nelle forme organizzative in cui esso è esercitato.
      Le attuali politiche nazionali, infatti, non prendono in specifico esame il turismo nelle aree naturali protette laddove lo stesso, svolgendosi in ambiti territoriali speciali e del tutto particolari, esige una disciplina puntualmente dedicata che lo promuova e lo regoli. Inoltre, la vasta normativa esistente assieme alla vigente complessità amministrativa, non sempre caratterizzata da una funzionale e positiva sussidiarietà, comportano, quale quadro di riferimento imprescindibile, oggettivi vincoli che possono compromettere l'avvio di politiche promotrici del turismo sostenibile nelle aree naturali protette, compromettendone talvolta l'attuazione se non già l'avvio.
      È quanto mai opportuno, innanzitutto, nell'ambito di una valorizzazione del turismo sostenibile all'interno delle aree naturali protette, strutturare un processo costante e sistematico di coordinamento sulla base dell'effettiva vocazionalità del territorio e delle sue irrinunciabili istanze di tutela, ed è imprescindibile una regia unica che eviti la dispersione di risorse in ambiti non opportuni e secondo logiche improprie rispetto ai significati e alle finalità dell'area naturale protetta.
      La stessa sede di coordinamento potrebbe indicare linee guida e indirizzi nel quadro dei princìpi contenuti nella Carta europea del turismo sostenibile nelle aree protette, principale deterrente ad un'azione spesso saltuaria ed autoreferenziale degli enti.
      La presente proposta di legge, assumendo i princìpi generali sopra esposti e considerata la necessità di attuare politiche che consentano definitivamente l'attivazione di dinamiche eco-turistiche all'interno dei parchi italiani, ha come scopo principale la messa a punto di strumenti normativi e interpretativi più chiari e tali da offrire agli enti locali, all'operatore e all'utente la possibilità di applicare sul proprio territorio di riferimento un turismo remunerativo, soddisfacente e al tempo stesso rispettoso dell'ambiente.
 

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